In questo articolo ti parlo dell'importanza della componente "acustica" in un intervento di valorizzazione immobiliare, specifica per la vendita, e del perchè sia fondamentale non trascurare questo aspetto, soprattutto se ristrutturi case per investimento.
Chiarirò:
1. Come incide all'atto pratico sugli interventi edilizi di ristrutturazione
2. Perchè un investitore immobiliare deve aver chiara l'importanza dell'acustica
Facendo un (rapido) excursus, premetto che, sebbene la normativa in tema di acustica esista da lunga data (D.P.C.M. del 5.12.1997), in questo intervallo temporale (ben 23 anni) è stata in gran parte disattesa e, solo negli ultimi anni, parzialmente recepita, specie negli interventi di nuova costruzione.
Vero è che la normativa non è ancora stata resa capillare e, a parte una norma UNI e un decreto del 2017, poco si è fatto.
Tuttavia la norma c'è.
Non possiamo ignorarla.
Vero è che la normativa non è ancora stata resa capillare e, a parte una norma UNI e un decreto del 2017, poco si è fatto.
Tuttavia la norma c'è.
Non possiamo ignorarla.
Per dare una "stretta" sul tema, in Regione Lombardia è stata provvidenziale la modulistica regionale unificata, che ha inserito tra le dichiarazioni demandate al progettista quella che attesta se l'intervento rientri o meno nell'ambito di applicazione del D.P.C.M.
E, più ancora, la "resa dei conti" è nella modulistica della S.C.A. (Segnalazione Certificata per l'Agibilità), ove si chiede sempre al professionista (completamente a suo onere) se siano stati o meno osservati i requisiti acustici passivi degli edifici.
Il rispetto dei requisiti acustici passivi, ovvero il rispetto della caratteristiche secondo normativa che devono avere le partizioni fra unità abitative distinte (muri e solette), la facciata (isolamento dall'esterno verso l'interno) e il disturbo arrecato dagli impianti (tubazioni, scarichi, ascensori...), è un atto dovuto ed è una norma al pari di molte altre in materia edilizia.
La norma ci chiede di "elevare" le prestazioni degli elementi che, ristrutturando, andiamo a toccare.
Facciamo un esempio:
Nel rifare le pavimentazioni si rimuove la caldana.
Che fare?
Andrà posato un materassino che riduca il rumore da calpestio (che non è il semplice tappetino che si mette sotto il pavimento , es. parquet con posa flottante) per creare un sistema massa-molla-massa che assorba e "spalmi" il suono.
Un altro esempio:
Nelle opere di ristrutturazione si sostituiscono anche i serramenti esterni.
Che fare?
Andranno scelti, e correttamente posati (cosa tutt'altro che indifferente!), serramenti certificati, che garantiscano il rispetto dei parametri minimi per l'isolamento di facciata.
I serramenti, infatti, insieme alla muratura concorrono a determinare l'isolamento di facciata, che a sua volta influisce in modo importante sul comfort acustico che si percepisce nei locali.
Comfort acustico sia rispetto ai rumori provenienti dall'esterno, sia rispetto a quelli provenienti dalle unità altrui.
IN TUTTO CIÒ, PERCHÈ CONVIENE RISPETTARE QUESTA NORMATIVA?
Al di là del rilascio del Certificato di Agibilità, la normativa acustica è volta a riqualificare il patrimonio edilizio, come già si sta facendo da tempo in tema di isolamento termico.
In primis ciò che fai rispettandola è dare un valore aggiunto all'immobile, che potrai vendere come acusticamente isolato, quindi nettamente più confortevole.
Inoltre, nota dolente, il mancato rispetto di questa normativa espone chi costruisce/ristruttura e rivende alla concreta possibilità che l'acquirente si rivalga (a ragion veduta) su di lui per il mancato rispetto dei requisiti minimi sanciti dalla normativa.
D'altra parte non è complicato appurare se questi siano o meno rispettati.
È sufficiente che l'acquirente che lamenta rumori provenienti dall'esterno incarichi un T.C.A. (tecnico competente in acustica) per effettuare delle rilevazioni che, in modo inoppugnabile, determinino se è stato raggiunto il corretto abbattimento acustico.
Allo stesso modo, se si fanno nuove caldane senza isolare il solaio dal rumore di calpestio e il condòmino sottostante lamenta fastidi, gli sarà facile rivalersi, previa prova acustica, su chi (sopra di lui) ha ristrutturato in modo non corretto.
O, ancora, se si rifanno gli scarichi e il confinante lamenta un passaggio del suono superiore ai limiti consentiti, lo scenario sarà il medesimo.
I costi per progettare e mettere in atto l'isolamento acustico non sono proibitivi.
Piuttosto, molto spesso sono sconosciuti, ignorati sia da noi progettisti che da ampia parte delle maestranze.
Quindi che fare?
Mettersi al riparo da contestazioni, che vanno ben oltre il "certificato di agibilità", avendo cura di risolvere i nodi di passaggio acustico fin dal principio.
Come sempre: prevenire è meglio che curare...